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Sallustio
Bellum Iugurthinum, 6
 
originale
 
[6] Qui ubi primum adolevit, pollens viribus, decora facie, sed multo maxime ingenio validus, non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit, sed, uti mos gentis illius est, equitare, iaculari; cursu cum aequalibus certare et, cum omnis gloria anteiret, omnibus tamen carus esse; ad hoc pleraque tempora in venando agere, leonem atque alias feras primus aut in primis ferire: plurimum facere, [et] minimum ipse de se loqui. Quibus rebus Micipsa tametsi initio laetus fuerat, existimans virtutem Iugurthae regno suo gloriae fore, tamen, postquam hominem adulescentem exacta sua aetate et parvis liberis magis magisque crescere intellegit, vehementer eo negotio permotus multa cum animo suo voluebat. Terrebat eum natura mortalium auida imperi et praeceps ad explendam animi cupidinem, praeterea opportunitas suae liberorumque aetatis, quae etiam mediocris viros spe praedae transversos agit, ad hoc studia Numidarum in Iugurtham accensa, ex quibus, si talem virum dolis interfecisset, ne qua seditio aut bellum oriretur, anxius erat.
 
traduzione
 
VI 1 Costui, divenuto un giovane prestante e di bell'aspetto, ma soprattutto ragguardevole per intelligenza, non si lasci? corrompere dai piaceri e dall'ozio, ma, secondo gli usi della sua gente, cavalcava, lanciava il giavellotto, gareggiava con i coetanei nella corsa: e, bench? eccellesse su tutti, a tutti, nondimeno, era caro. Dedicava, inoltre, la maggior parte del suo tempo alla caccia, era il primo o fra i primi a colpire il leone e simili fiere: quanto pi? agiva, tanto meno parlava di s?. 2 Dapprima Micipsa era stato lieto di tutto questo, pensando che dal valore di Giugurta sarebbe venuta gloria al suo regno; tuttavia, vedendo il prestigio di quel giovane aumentare sempre pi?, mentre lui era gi? anziano e i suoi figli ancora piccoli, cominci? a preoccuparsi gravemente di tale fatto, rivolgendo in s? mille pensieri. 3 Lo atterriva la natura umana, avida di potere e pronta a soddisfare le proprie passioni, e inoltre l'opportunit? della sua et? e di quella dei suoi figli, adatta a traviare, con la speranza di un facile successo, anche gli uomini meno ambiziosi; lo atterriva, infine, il forte affetto dei Numidi per Giugurta, che gli faceva temere l'insorgere di una rivolta o di una guerra civile, se avesse ucciso con l'inganno un tale uomo.
 

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